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Violenza sugli anziani: no comment! o meglio molti comment!

Se si arriva a intitolare una Giornata  a livello mondiale contro gli abusi contro gli anziani, significa che siamo messi molto molto male.

Dicono i dati, che 1 anziano su 3 è vittima di violenza o abuso e quindi siamo messi molto molto male.

Sempre i dati dicono che sono le donne ad essere maggiormente  e quindi siamo messi molto molto male.

Ma c’è di peggio se i dati salgono a 2 abusi su 3 nelle RSA o nelle Case di riposo. Il peggio non ha limite neppure quando gli anziani sono affidati dai familiari ad enti costosissimi.

E’ la testa o meglio il cuore della gente che deve cambiare: violenza fisica sono gli schiaffi, violenza psicologica sono le urla, violenza economica è la manipolazione dei risparmi o della pensione.

Anche le famiglie non sono innocenti, infatti i maltrattamenti avvengono anche tra le mura domestiche. Vergogna!

La giornata contro gli abusi agli anziani è stata istituita nel 2006 dall’International Network for the Prevention of Elder Abuse, ma la situazione è così peggiorata che nel 2011 l’ONU ne ha rimarcato l’importanza e l’emergenza.

Cosa fare? denunciare certo,  ma soprattutto educare. Educare alla vecchiaia sembra un’azione diretta agli stessi anziani perché imparino stili di vita corretti, la prevenzione, si attrezzino digitalmente ad essere indipendenti ed efficienti, ma educare alla vecchiaia forse significa soprattutto imparare a convivere con questa ampia fascia di popolazione. Convivere con un anziano può essere faticoso, così come con bambini o adolescenti o meglio con tutti coloro che mettono a dura prova la nostra pazienza e che non rispondono alle nostre aspettative.

Forse nella società di oggi il meno efficiente non ha più spazio perché abbiamo perso il cuore o lo stiamo seppellendo sotto una cumulo di rifiuti di insofferenza, irascibilità, odio e indifferenza. I bimbi cresceranno e diventeranno il frutto di quello che hanno vissuto nelle case, gli adolescenti anche, ma i vecchi non avranno il tempo di sviluppare forme di ritorsione caratteriale o fisica. Potranno diseredare?  Denunciare? querelare? Talmente fragili da subire, non riusciranno neppure a fare quello e allora  sta all’educare alla convivenza n ed al rispetto verso chiunque, l’interruzione di questa vergogna.

La pancia ci dice che ci auguriamo che chi oggi maltratta un anziano, venga in futuro maltrattato per capire cosa significa, ma la legge del taglione non fa progredire la compassione che è l’unica arma vincente verso la fragilità. La compassione nel senso più ampio che non è il pietismo ma l’allargare le braccia per condividere con l’altro la sua difficoltà.

 

 

 

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