Ludopatici in crescita: lo dicono gli esperti che prevedono un 2024 con ben più dei 148 miliardi giocati nel 2023 .
L’allarme arriva su diversi fronti:
la criminalità organizzata che si sta arricchendo nei tanti diversi canali con cui intercetta il gioco d’azzardo anche patologico,
la sanità che dovrà spendere sempre di più per “disintossicare” i malati di gioco ed anche curare le patologie che si accompagnano a questa dipendenza,
il sovraindebitamento che pregiudica il vivere quotidiano di chi si spende tutto al gioco
ed infine la povertà e la disperazione che rendono fragile un grossa fetta della popolazione.
Gli anziani “giocatori” sono il 26% del totale e fanno parte di quella popolazione che gioca alle slot machine, alle videolotterie, al gratta e vinci. Sono quei giochi che sembrano innocenti ed innocui ed intorno ai quali cresce una popolazione che spesso non comprende neppure cosa sta rischiando. Il gioco on line è più accessibile ai giovani, agli adolescenti, che dopo il Covid, rappresentano l’altra punta di un iceberg di patologie molto serie e gravi.
Il giornale “Avvenire” denuncia che ogni minuto in Italia si giocano 4mila “gratta e vinci” ed allo stesso tempo riporta le dichiarazioni del Sottosegretario all’Economia Freni circa l’impossibilità per lo Stato di rinunciare alle entrate collegate al gioco d’azzardo ( 7 miliardi) con una debole differenziazione fra il gioco “lecito” e quello “patologico” che come tutti noi sappiamo non dipende dal tipo di gioco, ma bensì dalla fragilità della persona coinvolta.
Si stanno moltiplicando gli appelli , gli studi e le denunce relativi all’entità del fenomeno, perché cresce lo spavento per la quantità di persone cadute nella “rete” come si diceva una volta: una rete che significa malattia, povertà e anche criminalità organizzata. Le Associazioni dei gestori e degli esercenti dichiarano di fare tutto il possibile perché la criminalità stia lontana dal gioco d’azzardo: raccontano di tutte le misure adottate e nel corso delle audizioni che le varie Commissioni Antimafia organizzano, sottolineano il grande livello di sicurezza con cui i loro operatori lavorano. Ma noi sappiamo che al di là della vera e propria infiltrazione della malavita nei meccanismi del gioco, esiste un’alea di pericolosità che avvolge chi è in difficoltà economica, chi si vergogna a raccontare come ha perso tanti soldi , chi è solo ad affrontare un momento così drammatico e come in questa solitudine, si infiltri l’usura.
La UILP continuerà nel suo impegno per contrastare la ludopatia e sostenere chi ha deciso di uscirne. Speriamo che anche lo Stato italiano, si impegni insieme a tutte le Associazioni, gli Enti, i Volontari a combatterla: per 7 miliardi di incasso dal gioco meno i soldi spesi per aiutare chi diviene dipendente dal gioco più l’arricchimento della criminalità organizzata, ne vale la pena.