Lo “spiegone” sul DDL Anziani Non Autosufficienti cura di UIL e UILP
Febbraio 6, 2023
8 Marzo: “C’ERA UNA SVOLTA. Bocciamo gli stereotipi di genere” è promossa la IV elementare Manzoni
Marzo 3, 2023
Mostra tutto

Come va col doppio cognome ai figli?

Il sito “la Voce” riporta qualche primo dato relativo alla  sentenza della Corte costituzionale del giugno 2022,  che consente ai  genitori di attribuire il doppio cognome ai figli, che riportiamo in sintesi:

I primi dati dicono che serve una legge per eliminare le incertezze procedurali.

Il primo giugno 2022 la Corte costituzionale ha dichiarato illegittime le norme del codice civile che assegnano automaticamente il cognome paterno ai nuovi nati, stabilendo invece che i figli assumano i cognomi dei genitori, nell’ordine dagli stessi concordato, fatto salvo l’accordo, al momento del riconoscimento, per attribuire solo quello di uno di loro. Pur restando aperte varie questioni di carattere normativo, che la sentenza ha demandato al legislatore, è stato così compiuto un altro passo storico verso la parità di genere in Italia. Le madri non sono più “invisibili” nell’identità anagrafica dei figli.

Dai primi dati pubblicati dal quotidiano “La Stampa” a pochi mesi dalla novità, scopriamo che solo una percentuale variabile tra il 5 e il 18 per cento dei nuovi nati ha ricevuto il cognome di entrambi i genitori. “Un flop”: così è stata definita questa prima verifica degli effetti della sentenza. Ma veramente i dati rappresentano un insuccesso?

Per secoli la trasmissione del cognome paterno è stata sancita dall’usanza e dalla legge. È quindi davvero difficile pensare che una norma così radicata – legale e sociale allo stesso tempo – possa cessare di avere effetti a poca distanza di tempo dalla sentenza.

Nelle scienze sociali, da Gabriel Tarde in poi, sappiamo che la diffusione di innovazioni di qualunque tipo richiede un certo periodo di tempo prima di propagarsi a tutta la popolazione (o quasi).

Percentuali di doppi cognomi come quelle riportate da “La Stampa” sarebbero, da questo punto di vista, indicatori di un processo che si sta mettendo in moto rapidamente. Potrebbero segnalare che la volontà di trasmettere entrambi i cognomi dei genitori ai figli sia già molto presente nella popolazione, nonostante vari fattori, soprattutto culturali oltre che procedurali (ad esempio l’incertezza normativa sulla trasmissione del doppio cognome alle generazioni successive), possano ostacolarne ancora la manifestazione pratica.

Insomma, la parità di genere è forse più avanti di quanto non si pensi.

Le intenzioni della popolazione italiana sondati dall’indagine ResPOnsE Covid-19 e raccolti tra novembre e dicembre 2022, rivelano che circa la metà del campione oggi sarebbe intenzionata a dare il doppio cognome. Più precisamente, il 31 per cento sarebbe favorevole a dare il cognome di entrambi i genitori, senza alcuna preferenza per l’ordine. Un altro 15 per cento darebbe entrambi i cognomi ma vorrebbe che il proprio fosse il primo dei due, e un altro 7 per cento circa darebbe entrambi i cognomi anteponendo quello dell’altro genitore. Invece, all’incirca il 32 per cento del campione preferirebbe attribuire un solo cognome mentre il 16 per cento non ha una posizione precisa in merito.

Complessivamente, le donne sono leggermente più a favore del doppio cognome (senza distinguere tra le possibili varianti) rispetto agli uomini (54 per cento contro 50 per cento) mentre questi ultimi hanno una preferenza più alta per l’attribuzione del solo cognome paterno rispetto alle donne (32 per cento contro 24 per cento). Inoltre, anche ammettendo la possibilità del doppio cognome, ben il 17 per cento degli uomini vorrebbe che il primo dei due fosse il proprio, e solo il 2 per cento metterebbe per primo il cognome della madre.

La distribuzione delle due opzioni è invece molto più equilibrata tra le donne, che nel 13 per cento dei casi metterebbe prima il cognome paterno e nell’11 per cento il proprio cognome. Complessivamente, dunque, gli uomini sembrano leggermente più favorevoli a un mantenimento dello status quo.

Altre due caratteristiche individuali, invece, giocano un ruolo significativo nella probabilità di voler assegnare il doppio cognome: l’orientamento politico e la religiosità. Coloro che si collocano a sinistra, a parità delle altre caratteristiche socio-demografiche prima menzionate, sono più favorevoli all’assegnazione del doppio cognome (circa il 64 per cento) rispetto alle persone di centro (53 per cento), di destra o che non si collocano, le quali hanno all’incirca la stessa probabilità (43 per cento e 45 per cento rispettivamente).

La religiosità, invece, è negativamente associata alla probabilità di voler attribuire entrambi i cognomi alla prole .Infatti, la probabilità è più bassa tra i cattolici praticanti (46 per cento), sale leggermente tra i cattolici non praticanti (49 per cento) ed è decisamente più elevata tra chi non professa alcuna religione (62 per cento).

Questi risultati suggeriscono che l’attribuzione del doppio cognome oggi in Italia è una questione identitaria forte, dove i sostenitori della tradizione, tipicamente collocati a destra e, in parte, tra i cattolici, si fanno portavoce del mantenimento dello status quo.

Tuttavia, l’alta propensione generale a voler dare un doppio cognome, di fronte a dati reali di comportamento molto più bassi, possono significare che la pressione esercitata dalla norma sociale è ancora piuttosto elevata e occorrerà dunque del tempo per vedere cambiamenti significativi, ovvero per vedere le intenzioni tradotte in pratica.

In conclusione, dopo la sentenza della Corte costituzionale, per tanti genitori è diventato molto più semplice che in passato attribuire il doppio cognome ai propri figli, e lo sarà anche in futuro. Per completare il decisivo passo in avanti rispetto alla parità di genere, il legislatore dovrebbe intervenire in maniera puntuale per disciplinare l’attribuzione del cognome, poiché le incertezze procedurali non agevolano scelte libere e consapevoli.

Renzo Carriero Giulia Dotti Sani Riccardo Ladini Francesco Molteni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Contatti