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La Riforma Sanitaria approvata in Lombardia ci lascia perplessi e delusi

Prendiamo atto che la Regione ha approvato la legge di riforma sanitaria. Si tratta in particolare di una riforma che tiene conto dei cambiamenti strutturali, anche se parzialmente dovuti al PNRR, ma non interviene sull’organizzazione complessiva del sistema sanitario regionale.
Infatti, salvo qualche enunciazione di principio, non dà indicazioni organizzative ed esaustive su come deve funzionare a livello territoriale l’assistenza sanitaria ai cittadini.
Le richieste di modifica del sindacato sono state, nella massima parte, disattese.
– rafforzamento della direzione welfare
– ruolo e competenze ATS E ASST
– mantenimento delle competenze sulla prevenzione in parte ad ATS (programmazione) e in parte a ASST (esecuzione)
Inoltre la Regione mostra già carenze nel piano attuativo della riforma, visto che per il 2022 prevede di costruire in Regione, 80 CASE DELLA SALUTE e 24 OSPEDALI DI COMUNITÀ, che ad esempio a Brescia, su di una popolazione di 1 milione di abitanti, si traducono in 2 CASE DELLA SALUTE ed 1 solo OSPEDALE DI COMUNITÀ!
Ma prima ancora di dare attuazione alla riforma, la Regione mette le mani avanti e sottolinea che la “Lombardia da sola non basta, serve l’intervento dello Stato per ulteriori investimenti” e così facendo si mette al riparo da critiche qualora non si riesca a dare risposte esaustive al bisogno di assistenza sanitaria dei cittadini (mancanza di risorse, oltre che economiche, anche umane).
Ma tantè dobbiamo guardare avanti e auspichiamo che lo PSSR- Piano Socio Sanitario Regionale triennale, sul quale faremo sentire la nostra voce, faccia chiarezza al fine di riempire le scatole vuote indicate nella legge di riforma.

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