ll potere d’acquisto delle nostre pensioni
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XIX Rapporto Annuale Inps

Il 29 ottobre viene Presentato alla Camera dei Deputati il XIX Rapporto Annuale Inps. Dice il presidente Tridico:

Dopo un 2019 di intense e positive attività, il 2020 è stato per l'Inps un anno di impegno straordinario”, ha dichiarato il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico. “L'emergenza Covid ha riportato lo Stato al centro della vita economica del Paese e sta mettendo in primo piano la necessità di ripensare il welfare con strumenti universali per sconfiggere vecchie e nuove povertà e per sostenere lo sviluppo. In questo difficile contesto socio-economico, che nessuno era in grado di prevedere, l'Inps conferma la sua missione al servizio del Paese ed è pronto al cambiamento attraverso ulteriori trasformazioni tecnologiche e organizzative, per essere sempre più attivo e vicino ai suoi utenti e all'intera società”.

Le pensioni: un’analisi del passato per le prospettive future

La parte del Rapporto dedicata alle pensioni affronta l’argomento in chiave storica, per prospettare possibili scenari futuri che consentano di superare alcune distorsioni del sistema attuale, come l’esistenza dello sbarramento per chi non raggiunge l’importo soglia, la penalizzazione a livello pensionistico dei lavoratori che hanno carriere discontinue, l’incidenza negativa dell’aumento della speranza di vita sul requisito di accesso al pensionamento non dipendente dall’età. La fotografia al 31/12/2109 mostra che i pensionati Inps erano a fine anno scorso 16.035.165.

L’importo medio mensile delle pensioni era di 1.563 euro (1.864 per gli uomini e 1.336 per le donne), più alto in media al nord, 1.711 euro, rispetto al sud, 1.410 euro. Quasi il 34% dei pensionati aveva redditi pensionistici inferiori a 1.000 euro mensili; oltre il 21% percepiva redditi pensionistici mensili tra i 1.000 e i 1.500 euro, mentre il restante 45% aveva redditi pensionistici oltre i 1.500 euro mensili (con un 8% che superava i 3.000 euro).

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