Pubblicato sul GIORNALE DI BRESCIA «patto» tra il Comune di MONTICHIARI e il sindacato pensionati •
Comune e sindacati dei pensionati in campo per tutelare i fragili, e promuovere azioni e iniziative a difesa soprattutto degli anziani: è stato rinnovato l’accordo.
Il rinnovamento del «patto» con Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uil pensionati «mira a fare rete con i diversi enti del territorio, attivare processi di integrazione delle politiche attive del lavoro, della casa e dell’istruzione, co-progettare insieme ai soggetti del Terzo settore, sperimentare progetti innovativi e valorizzare i vari soggetti della comunità – spiegano dall’Amministrazione comunale di Montichiari -.
Fondamentale, tra l’altro, sarà il sostegno economico che verrà fornito, ad esempio, per sostenere i costi di utenze domestiche, visite e cure sanitarie, servizi oltre all’erogazione di contributi emergenziali».
Per quanto riguarda invece gli interventi di welfare, «spaziano dal supporto alle rette per servizi residenziali ai buoni sociali per la domiciliarità, dal trasporto sociale per i non autosufficienti alle attività oggi in capo alla società controllata Montichiari Multiservizi come mini alloggi protetti, Rsa e Centro diurno integrato.
Tra le novità del nuovo accordo rispetto ai precedenti c’è l’implementazione di corsi di alfabetizzazione digitale così da rendere gli anziani autonomi anche nell’uso degli strumenti informatici (smartphone, navigazione in internet, frequentazione dei social) e con riferimento in particolare alla consultazione del proprio fascicolo sanitario».
L’accordo è stato sottoscritto da Leone Orizio, Giancarlo Cherubini e Vittorio Cogno, segretari dei tre sindacati dei pensionati, e dall’assessore ai Servizi sociali, Rossana Gardoni. «Tutelare il nostro capitale umano più prezioso, quello dei soggetti più in là con gli anni, rappresenta un punto importante dell’Amministrazione comunale – dichiara l’assessore – e per questo vogliamo intercettare tutte le necessità che emergono per garantire un migliore sviluppo delle tante potenzialità ancora inespresse dai soggetti fragili in un’ottica di rete e di condivisione tra più attori in campo».